Tuesday, October 24, 2006

De Viagra

Guido Ceronetti per “La Stampa”

Dare Viagra e prodotti affini gratuitamente? Un NO di ripulsa totale, di raccapriccio.
Dovrebbe essere, per il prezzo, quasi inaccessibile. La farmacologia tecnologica è una volontà di potenza illimitata, e il desiderio erotico desacralizzato e reso artificiale come una rosa di plastica messa a svernare su un loculo, perde perfino il suo nome. Viagra umilia l’uomo e lo inganna con una fiamma bugiarda, umilia la donna con un segno di virilità che non è risvegliato dal proprio corpo e dalle proprie carezze ma da un telecomando azionato da una ricetta medica rilasciata benevolmente.

A batallas de amor campo de pluma (massima celebre gongorìna): il letto è un luogo di combattimenti tremendi ed estremi: lottiamo col sonno, coi sogni, con l’amore saziato e frustrato, col dolore e la morte, in ogni ora passata a letto - perché la notte non è mai tenera, e la danza macabra gira attorno ai letti al ritmo delle strofette miracolose di un Dies irae senza fine. Tutto l’uomo è impegnato a letto. Di rado lo visita la felicità in quel luogo: quando succede, nell’amore, il Divino è stato toccato e si ridiscende, alle pianure del bisogno e della noia.

Viagra è facile, Eros difficile. Se gli impotenti celebri - James, Stendhal, Amiel, Pavese, Baudelaire - non avessero sofferto tanto per l’esito orgasmico negato, l’ombra del farmaco virilizzatore ne avrebbe coperto la luminosità dell’opera. Fin dalla preistoria l’animale superintelligente è andato in cerca della sostanza che lo guarisse dalla morte e di quella afrodisiaca. I manuali di alimentazione afrodisiaca si vendono anche più dei periodici e dei fumetti arci stuzzicanti.

-Un bicchierino di marsala all’uovo con dentro un testicolo di toro (o di cammello) e fili nel tunnel meraviglioso come una locomotrice del San Gottardo!- Abbiamo a disposizione un arsenale plurimillenario di fili, foglie e membra della natura vivente addomesticata: allora perché il farmaco chimico, portatore di non pochi effetti indesiderati, in specie nelle malcaute vecchiaie? Perché il farmaco chimico, approvato dai topi e dall’onnipotenza multinazionale, ha l’aureola di scientifico, ha l’ipnosi della prescrizione medica, ha l’alone dell’infallibilità e della certezza, assicurando una povera, meccanica, prevedibile Buona Figura. Da tempo la psiche del volgo è stata modificata in profondità, dall’apparato mercantile e del profitto, affinché il suo principale stimolo a un consumo permanente (salvo ritiri precipitosi) fosse nella notte dell’esistenza questa stella di vittoria, rimasta quasi l’unica: scientifico, dunque buono.

Non è così. Buono è quel che è buono, sia o non scientifico. E scientifico è spesso una cosa e l’altra: buono e cattivo, ipotetico e correggibile sempre, sbagliato e giusto. La scoperta di Fleming fu un momento di bontà senza ombre: sessant’anni dopo, l’abuso di antibiotici è un contagio preoccupante e una quantità di battéri, dopo le prime sconfitte, li sfidano. La pillola contraccettiva è stata, è tuttora, il grande regista della liberazione femminile, è una residua speranza di freno demografico in un pianetuccio abitato dove il dotto utente di spermatozoo brucia sempre più acqua, e priva la terra di sostegno vitale (la bellezza si è rifugiata in interiore hominis) però la pillola liberatrice dalle insolenti gravidanze patriarcali non è innocua come una mentina, perché rinviare, richiamare, sconvolgere per anni il ciclo imprime tracciati morbigeni e «se si tocca il corpo tutto è perduto» mugugnava il grande biologo Jean Rostand.

Adesso l’Imperatrice Nuda pretende di regolare con l'eccitazione chimica anche la sessualità femminile di penuria e perfino quella ridotta al silenzio dagli anni: ti figuri una coppia in cui entrambi, incapaci di amarsi, aspettano che una capsula prescritta dal medico, addirittura rimborsabile per beneficenza di Stato, li obblighi a desiderare una fricarella sgradita o dimenticata? E l’effetto priapistico, da erezione incongrua, nell’uomo prostatico, sai che delizia, che funesto riascolto delle musiche di Dioniso dileguate!!

La vita dà e toglie. E perfino, feroce, toglie senza aver dato, e lascia, quando abbia dato, rimpianti che straziano e insieme illuminano. E anche per Viagra e la sua geopolitica d’invasione per disgregare meglio, stordendoli, attirandoli, esseri umani, vale la massima di Giobbe sulla polvere e sulla cenere che la Vulgata traduce Dominus dedit, Dominus abstulit. E’ da uomini veri rifiutare un soccorso facile, pericoloso e sospetto. La Scrittura dice anche, nel Cantico: «Il Desiderio è forte come la Morte». Verificare...

No comments:

Directory of General Blogs BlogRankings.com