Thursday, December 07, 2006

E bravo Sarkozy....

Dieci leggi contro la criminalità e due sull’immigrazione
approvate in meno di quattro anni e mezzo,
e Nicolas Sarkozy non è ancora all’Eliseo. La sinistra
e i benpensanti lo accusano di “valanga” (il Monde)
e “inflazione legislativa” (Libération). Ma, grazie al ministro
dell’Interno, i francesi sono più sicuri,
cala l’immigrazione subita (i ricongiungimenti familiari)
e cresce quella scelta (i migranti che lavorano),
le domande di asilo contraffatte sono crollate e le
espulsioni raddoppiate. In Francia c’è chi parla e chi fa.
Se Ségolène Royal parla delle “scuole per i genitori”
dei giovani malviventi, Sarko le ha già fatte,
istituendo i corsi di “responsabilità familiare”.
E’ una delle novità del progetto di legge sulla
delinquenza adottato martedì dall’Assemblea nazionale.
I sindaci avranno più poteri sui minori, le
sanzioni potranno essere applicate dall’età di
dieci anni, i tredicenni rischiano la detenzione
provvisoria, i quasi diciottenni avranno meno riduzioni di pena e
i poliziotti saranno più protetti.
Lunedì Sarko tornerà alla carica sull’immigrazione,
il grande tema della sua campagna
presidenziale, perché le categorie protette
dagli alibi del politically correct
– predicatori d’odio, clandestini, “feccia” delle banlieue
– non sono risparmiate dalla “rottura”.
Ufficializzando la candidatura, Sarko ha avuto il coraggio
di definirsi “liberale” e la maggioranza dei francesi lo ritiene il più
credibile per una politica economica efficace.
Ma, nella Francia della conservazione, Sarko ha il difetto elettorale
della risolutezza e della verità.

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