A Ratisbona nel settembre 2006 papa Ratzinger sollevò una tempesta internazionale perché aprì il suo discorso con una citazione di un imperatore medievale bizantino, secondo cui Maometto non aveva portato nulla di "buono e umano" perché esortava a diffondere la fede con la spada. Ratzinger pronunciò la citazione senza distanziarsi e ci vollero scuse vaticane a ripetizione e un'edizione aggiornata del discorso per ristabilire rapporti normali con il mondo islamico. In parecchi ambienti l'intervento però piacque. Kissinger ha confessato a Repubblica di apprezzarlo molto.
Don Georg sottolinea che non esiste "un" Islam e nemmeno un'"istanza impegnativa e vincolante per tutti i musulmani". Sotto il concetto di Islam, spiega, ci sono molte correnti, anche nemiche tra di loro, che arrivano "fino agli estremisti che si richiamano nella loro azione al Corano e scendono in campo con il fucile". In ogni caso la Santa Sede cerca di tessere contatti e colloqui attraverso il Consiglio per il dialogo interreligioso.
L'intervista descrive l'agenda principale di Benedetto XVI: rafforzare la fede, rilanciare la "questione Dio", il confronto con le forme diverse di relativismo, il dialogo con l'Islam, il rafforzamento dell'identità cristiana. "L'Europa non può vivere se le si tagliano le radici cristiane, perché così le si toglie l'anima".
2 comments:
Bel post
Ilaria Tatò
Già già
Ilaria Tatò
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